Dries attraverso le testimonianze di quelli che lo hanno conosciuto

Maurice VLAMINCK 1876-1958, pittore fauve
Nel 1936, una discussione tra Vlaminck, Dries e un amico medico a la Tourrillière (Eure et Loire)
« __ e lui, cosa fa ?
__ è un pittore.
__ Le posso dire una cosa, tra noi, la pittura è un perditempo ! Se ha qualcosa qui, da mostrare, faccia pure ! però tanto peggio per lei se è brutto …
__ niente male questa carpa, lei è un pittore ! »
dagli appunti del « Quaderno azzurro » pubblicato nel 1983. Museo di Bar le Duc.

André LEMAITRE 1909-1995, pittore normanno
« il più grande pittore dell’estuario »
p.317 Artisti contemporanei in Bassa Normandia 1945-2005. Consiglio Generale del Calvados. Archivi locali.

DANIEL-ROPS 1901-1965, scrittore, membro dell’Accademia francese
« Lui che aveva saputo trovare le fluidità dell’acquerello per mostraci la trasparenza dei cieli provenzali, ora plasma coraggiosamente i tronchi d’alberi, usa una materia pittorica più densa, asseconda il modello, perché asseconda in realtà il proprio istinto. »
dalla rivista « L’Arte e gli artisti »

Pascal JARDIN 1934-1980, scrittore e regista
« Nel gennaio del 1940, avevo sei anni… nel loro immenso studio, io dormivo a piè del letto, in una brandina, e affermavo al mio ospite che amavo sua moglie per la sua « fascineria » … allora nacque tra me e loro una tenerezza infinita, che il tempo, l’assenza, la morte, non avrebbero alterata »
2 août 1979. Jean Dries. Ed. Junès. 1979.

Fernand LEDOUX 1897-1993, attore della Comédie Française
« L’opera di Dries è un incontro felice tra un istinto di forza generosa e una limpida ragione ordinata ed equilibrata.
L’arte come la vita è un continuo alternarsi d’ombra e di luce. Inquietudine, ricerca, ma anche scoperta, entusiasmo, grazia e fede. « L’occhio ascolta » come diceva Claudel.
Si può vedere, guardare un dipinto di Dries ; ma bisogna anche ascoltare quello che ci dice e quello che ci dà così pienamente. »
1955 Jean Dries. Catalogo delle opere conservate al Museo E. Boudin. Honfleur. 1979.

Clément ROSSET, filosofo
« Il privilegio del pittore è di rendere a volte sensibile la singolarità di tutto quello che esiste, la sua estraneità e la sua solitudine. »
Jean Dries. Ed.Junès. 1979.

Marcel LIABASTRE, ex sindaco di Honfleur
« Sa che Jean Dries soffriva nel separarsi dalle sue opere. Una sera, a Prêteville, ci vollero il calore di una buona cena e l’amicizia perché acconsentisse a cedere a mio fratello quattro deliziosi dipinti piccoli, chiedendogli tuttavia di lasciarli in eredità al museo quando non avrebbe più potuto approfittarne. »
Jean Dries. Catalogo delle opere conservate al Museo E. Boudin. Honfleur. 1979.

Jeanine WARNOD, critica d’arte
« Jean Dries era imponente con le spalle larghe, la barba rossa, il portamento altero. Ma il suo sguardo esprimeva così tanta dolcezza che tutta la sua forza apparente si trasformava in tenerezza quando gli si avvicinava. Mi ricordo di un uomo segreto, ma il suo aspetto tranquillo non lo dava a intendere. Questo « Cézane fauve » espose i suoi dipinti a Honfleur sin dal 1934. Fu lui a riunire per la prima volta gli artisti che volevano avere il proprio salone. Fu conservatore del Museo Eugène Boudin, ma non ebbe il tempo d’inaugurare il nuovo museo, trasformato e rinnovato nel 1973-1974, grazie alla generosità di Jeanne Schlumberger. »
Honfleur, un secolo di pittura. Società degli Artisti di Honfleur. 2001.

Yves LESCROART, ispettore generale dei Monumenti Storici e ex conservatore del Museo di Honfleur, successore di Jean Dries
A proposito della costruzione del nuovo edificio del Museo Eugène Boudin a Honfleur :
« Dries propone i primi elementi del programma, convalidato dalla Direzione dei Musei di Francia. Ma già molto indebolito, non si sente in grado di portare a termine da solo quest’impegno faticoso : ottiene nello stesso anno la creazione di un impiego di vice conservatore che lo asseconderà in quest’ultima mansione, e assumerà con lui la progettazione definitiva. I lavori cominciano nel 1972 e Dries ha la gioia di poter visitare il cantiere del nuovo museo all’inizio dell’anno. Non assisterà al suo completamento… »
brano p.30 di un articolo della rivista : « le Pays d’Auge » luglio-agosto 2005.

Sébastien DRIESBACH, il figlio dell’artista
« I ricordi d’infanzia lasciano spesso impressioni incancellabili in modo che io, figlio di pittore, conservo nella mia memoria lunghe sedute di posa per fare il mio ritratto, anzi i miei ritratti, così lunghe che mentre crescevo, mio padre finì col rappresentarmi solo di spalle o addormentato mentre facevo la siesta. »
brano p.26 di un articolo della rivista : « le Pays d’Auge » luglio-agosto 2005.

Gabriel JARDIN, un amico della famiglia
« Quando ricordo il suo nome mi vengono in mente la bellezza e l’armonia dei suoi gesti posati, inseparabili dalla sua opera. Da bambino, e poi da adolescente, lo osservavo nel suo studio di via Bucaille a Honfleur, mentre apriva un cassetto per estrarne un foglio da disegno Canson, lo prendeva con massima cautela, lo osservava con occhio esigente prima di fissarlo sul cavalletto e prendeva con mano sicura la matita preparata con cura. Ero affascinato dalla lentezza dolce che i suoi gesti esprimevano. Era ovvio che provava verso questo foglio di carta, prima ancora di lasciarvi la propria impronta, un immenso rispetto. »
brano dell’opuscolo di presentazione della mostra dell’estate del 2005. Museo Eugène Boudin. Honfleur.

Luc VERDIER, mercante d’arte, Galleria Arthur Boudin, Honfleur
« Guardate l’Autoritratto con basco del 1945, Honfleur, paesaggio in collina del 1947, o anche Henriette con maglione giallo, del 1947, e paragonateli alle opere che i nostri giovani artisti contemporanei hanno dipinto negli anni 1980. Prendete, per esempio, i ritratti di Marilyn Monroe dipinti e serigrafiati da Andy Warhol, rimarrete sorpresi dalla modernità di Dries. »
brano di « l’univers d’un peintre ».